«All'ospedale San Bassiano quel giorno due macchinari non
funzionavano». Ai microfoni del Tgr Veneto della Rai Christian Cappello,
il compagno di Marta Lazzarin, la 35enne bassanese morta nel reparto di
ostetricia dopo che era stata accertata la mancanza del battito nel
bimbo che portava in grembo, ha raccontato i momenti drammatici vissuti
all'ospedale.
«Marta aveva la febbre, è stata visitata per dieci
minuti e le hanno detto che il feto era morto. Lei piangendo mi ha
informato che Leonardo non c'era più - ha spiegato Christian -. Poi
l'hanno portata in una stanza, la macchina per l'ecocardiogramma non
funzionava, e anche una macchina per la misurazione della pressione non
funzionava. Hanno prescritto di controllarle la pressione in modo
frequente, ma dopo un po' lei non riusciva più a parlare, era tra le mie
braccia e a un certo punto il suo respiro si è fatto più affannoso,
sentivo che non ce la faceva. I suoi occhi si sono appannati...».
Christian Coppello ha sintetizzato così quei tragici momenti. Mentre per
omicidio colposo sono indagate cinque persone, sull'arrivo degli
ispettori ministeriali Christian ha detto: «Qualcuno finalmente vuole
cercare la verità». Che, ha aggiunto, è anche quello che vuole lui, non
per puntare a risarcimenti ma per far sì che certi drammi non accadano
ancora. Poi un accenno alla sua solitudine: «Quel bambino non lo vedrò e
non vedrò più lei, ma ricorderò il suo sorriso e la sua voglia di
donare e questo mi spingerà fino alla fine». Come aveva scritto nel
commovente messaggio web subito dopo la morte di Marta. Secondo la
testata Rai Christian Cappello intende avviare una raccolta di fondi per
la lotta alle malattie rare. Intanto alla Ulss sono arrivate le
comunicazioni ufficiali del Ministero della Salute sull'invio degli
ispettori. La direzione generale sostiene che tutti i protocolli sono
stati osservati. «Una spiegazione c'è nel sospetto di un'embolia massiva
legata alla morte intrauterina del feto» ha dichiarato l'ex direttore
generale dell'Ulss Ferdinando Antonio Compostella, da due giorni
incaricato alla Ulss di Rovigo.
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