L'aumento dei flussi migratori e l'insuccesso dei ricollocamenti avrebbe convinto l'Italia della necessità di reintrodurre i controlli al confine con la Slovenia. Seguendo l'esempio di Svezia e Danimarca, che hanno ripristinato la frontiera tra i due Paesi, il Viminale ha predisposto un piano che prevede il pattugliamento dei valichi terrestri e ferroviari. Il trattato di Schengen, dunque, scricchiola sempre più, come previsto da Berlino.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la libera circolazione restetrebbe in vigore solo per il traffico aereo.
Viminale: "Piano straordinario" - Secondo
il ministero dell'Interno, si tratta di un "piano straordinario", che
diverrà operativo qualora la situazione non cambierà. Il numero di
migranti che hanno varcato il confine italo-sloveno è aumentato negli
ultimi mesi. Molti, per il Viminale, non vengono registrati dalla
polizia locale e l'Italia è già stata sottoposta a procedura
d'infrazione da parte dell'Ue proprio per la mancata identificazione dei
migranti. Si tratterebbe di circa 400 persone ogni settimana. Il fallimento dei ricollocamenti - A
creare ancora maggiore tensione è il fallimento dei ricollocamenti.
L'accordo prevedeva 80 partenze ogni giorno ma, in tre mesi, hanno
lasciato l'Italia solo 150 persone.
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