Suo figlio era uscito all’alba per andare a scuola, e lui era sicuro di
essere solo in casa. Così, quando alle 6.30 del mattino ha avvertito dei
rumori provenire dal seminterrato, si è alzato dal letto, ha impugnato
una pistola ed è andato a controllare.
Con il cuore in gola ha sentito il suono dei passi di qualcuno che stava
salendo le scale, ha visto una sagoma dietro la porta e a quel punto
non ci ha pensato due volte: ha sparato alla nuca dello sconosciuto che
era entrato in casa sua.
Un attimo dopo la paura si è trasformata in
disperazione: steso in terra sanguinante non c’era un ladro, ma suo
figlio 14enne, Georta Mack, che non era più andato a
scuola ed era rientrato a casa senza dire nulla per non svegliare il
padre, un single di 73 anni. L’ennesima tragedia legata alla psicosi
dei furti in casa e alle “armi facili” è avvenuta martedì a Cincinnati,
negli Usa. Pochi secondi dopo aver fatto fuoco, l’anziano ha chiamato il
numero d’emergenza 911. «Mi ero spaventato, pensavo che Georta fosse a
scuola – ha detto agli operatori in una telefonata concitata – Ho
sentito dei rumori, sono andato al piano di sotto, ho visto qualcuno che
saltava fuori e gli ho sparato. Mi aveva spaventato. Oh Dio, venite più
in fretta che potete: mio figlio non riesce a respirare». E mentre
l’operatore al telefono tentava di calmarlo dicendogli di posare l’arma e
indicandogli come trattare la ferita del figlio, sul posto venivano
inviati mezzi di soccorso e agenti di polizia. Il ragazzo, portato al
Cincinnati Children’s Hospital Medical Center in condizioni estremamente
critiche, non ce l’ha fatta: è morto alle 8.15. Angela Campbell,
una vicina, racconta di aver visto il padre di Georta in piedi davanti
alla sua veranda poco dopo aver sparato. «Era attonito, completamente
sconvolto – ha detto – Questa strada non sarà mai più la stessa». Ma
soprattutto non sarà più la stessa la vita dell’uomo che ha ucciso suo
figlio, indipendentemente dal fatto che il procuratore della Contea di
Hamilton decida di incriminarlo o no.
Nessun commento:
Posta un commento