"Grazie a voi abbiamo raggiunto una pietra miliare, la prima volta nella storia del nostro Paese che una donna conquista la nomination di un principale partito". Così Hillary Clinton
dopo l'ultimo "SuperTuesday", che ha visto il voto in sei Stati e ha
consacrato l'ex first lady per la nomination democratica. "La vittoria
di questa notte - ha continuato - non è di una persona sola, appartiene a
generazioni". Ma Sanders non lascia.
Hillary: "Infranto soffitto di cristallo" - Nel 2008,
quando cedette il passo a Barack Obama, lo fece tra le lacrime
"ammettendo" che il soffitto di cristallo non era stato del tutto
infranto, anche se aveva "18 milioni di crepe" (i 18 milioni di voti
ottenuti nelle primarie). Martedì sera una raggiante Hillary Clinton,
ormai candidata presidenziale in pectore per i democratici, non
tratteneva la felicità nel vedere che "abbiamo infranto uno dei soffitti
di cristallo più alti e più duri in America" ma non ha perso il gusto
per la battuta osservando sopra la sua testa quello del Brooklyn Navy
Yard dove stava parlando: "questo però non lo romperemo", ha scherzato.
Vittoria in quattro Stati su sei: conquistata anche in California - Hillary
si è aggiudicata New Jersey, New Mexico e South Dakota. Ma la vittoria
più importante è quella che si profila in California, lo Stato più
popoloso, ricco e culturalmente influente degli Usa, e il bersaglio più
grosso, con i suoi 475 delegati, di questo ultimo SuperTuesday. A
Sanders sono andati solo il Montana e il North Dakota (caucus). "Dico da
sempre che Hillary è fautrice di cambiamento per eccellenza e oggi lo
ha provato. Non potrei essere più orgoglioso. Fatta la Storia", ha
twittato l'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.
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