Non ci possono essere colloqui con la Gran Bretagna fino alla
richiesta formale di uscita all'Ue. Lo ha detto la cancelliera tedesca
Angela Merkel nella conferenza stampa dopo il vertice di Berlino con
Matteo Renzi e François Hollande sulla Brexit. Una presa di posizione
con la quale si sono detti d'accordo anche Hollande e Renzi.
«Il Consiglio europeo dovrà essere condotto per trovare una
procedura comune» sulla Brexit, «dobbiamo dare un nuovo impulso ai
lavori dell'Unione, vogliamo elaborare misure concrete nei prossimi mesi
per la sicurezza interna ed esterna, per la lotta terrorismo, agire in
modo strategico nei paesi d'origine dell'immigrazione», ha detto ancora
la cancelliera, «I giovani hanno aspettative per il funzionamento
dell'Ue, dobbiamo dare loro segnali precisi, e noi di questo ne
discuteremo per la prima volta mercoledì e poi ci vedremo in settembre
dove parleremo di provvedimenti specifici». In tema di crescita e
lavoro, ha aggiunto Merkel, «dobbiamo riflettere per vedere cosa
cambiare nelle nostre azioni, dobbiamo pensare ai giovani».
«In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità:
non possiamo perdere tempo per non creare incertezza», ha detto invece
il presidente francese François Hollande, specificando che «Il
Regno Unito deve dar prova di saper dimostrare rispetto nei confronti di
quello che siamo come Unione europea» e aggiungendo che certamente
«manterremo relazioni solide con il Regno Unito».
«L'Europa è già fatta e non la rifaremo da capo, deve continuare a consolidarsi», ha continuato Hollande, aggiungendo che «ora bisogna concentrarsi sulle priorità e mettere atto iniziative concrete». «Non
bisogna perdere tempo anche per dare un nuovo impulso all'Unione.
Niente è peggio dell'incertezza, che può generare comportamenti politici
ed economici irrazionali», ha avvertito Hollande,
ricordando che esiste un «calendario previsto dal Trattato» per l'uscita
della Gran Bretagna dall'Ue dopo il referendum sulla Brexit, «ma può
essere accelerato. Sta ai britannici comunicarci il prima possibile
questa decisione».
Matteo Renzi ha detto di trovare «interessante il percorso proposto che
prende atto che la Gran Bretagna ha deciso, si volta pagina, non è
possibile perdere tempo. Ma contemporaneamente si lavori a una strategia
per i prossimi mesi che ci porti al cuore di ciò che l'Europa deve
essere». C'è un «bisogno forte di dare gambe e cuore al progetto europeo
per i prossimi decenni», ha sottolineato il premier, «Quello che è
accaduto nell'ultima settimana ci dimostra che questo è un tempo
propizio: se da un lato siamo tristi per il voto dei britannici è anche
vero che questo è un tempo propizio per una nuova pagina dell'Ue».
«Oggi il quadro normativo» per un intervento nazionale «è molto
difficile, ciononostante tutto ciò che servirà per dare tranquillità e
fiducia ai cittadini sarà oggetto dell'attenzione delle istituzioni
europee e di quelle nazionali, a partire dal governo italiano», ha detto
Renzi rispondendo a chi gli chiedeva di un eventuale intervento del
governo, in raccordo con l'Ue, sul credito a seguito degli effetti
finanziari di Brexit.
Il confronto tra Germania, Francia e Italia fa parte di una
«procedura comune che non fa altro che rafforzare la nostra capacità di
azione post referendum», ma la decisione della Ue non sarà presa a tre
bensì a 27. È quanto ha risposto la cancelliera Angela Merkel ad una
domanda sulla nascita di un nuovo "direttorio" a tre in seno alla Ue. «L'Unione
europea non ha un direttorio. L'Ue è un'organizzazione complessa in cui
ciascuno dà il suo contributo», le ha fatto eco Renzi.
«È importante che l'Italia ci sia, che con Matteo vuole iscriversi
pienamente nell'approccio europeo», ha affermato poi il presidente
francese Hollande.
Le battute di Renzi. Il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, ha cercato di stemperare la tensione che sta vivendo
l'Europa in questi giorni con alcuni riferimenti ai campionati Europei
di calcio, con due battute all'inizio e alla fine dell'incontro con la
stampa insieme a Merkel e Hollande: «A quest'ora credo che gli italiani -
ha esordito il premier- saranno molto attenti al processo di potenziale
uscita della Spagna dai campionati Europei». Poi un'altra battuta
quando si parlava di un possibile direttorio Germania, Francia, Italia
alla guida dell'Ue: «nessuno mi toglierà dalla testa - ha detto Renzi -
che Angela mi abbia chiamato perché è preoccupata per il quarto di
finale degli Europei, ma questo lo vedremo in un'altra circostanza»,
visto che gli azzurri se passeranno il turno dovranno incontrare la
Germania.
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